lunedì 4 gennaio 2016

IRRATIONAL MAN - COMMENTO PERSONALE, TRAMA, SPOILER FINALE

COMMENTO PERSONALE
Woody Allen ha fatto un nuovo film? Trae spunto da Dostoevskij? Come puoi non vederlo?
Beh, direi che ha tradito le mie attese... Film carino e interessante, ti tiene incollato allo schermo, ti fa ragionare, ma se uno ha letto Delitto e Castigo si aspetta un altro finale...
Lo consiglio per una serata al cinema con la fidanzata o gli amici, non è una pietra miliare del cinema sicuramente.

TRAMA
Tre i protagonisti principali: un professore di filosofia bello e maledetto, una lolita invaghita del professore, una professoressa di chimica stanca della vita routinaria di un matrimonio finito e rallegrato solo da alcol e droghe.
Lui è preceduto dalla sua fama di poeta maledetto: ubriacone, donnaiolo, tenebroso e protagonista di miti che più si diffondono più si arricchiscono di dettagli fantasiosi. Arriva in un college dove tutti hanno già delle aspettative dal suo ingresso e lui non le tradisce. Le ragazzine si innamorano, lui spiega i filosofi del '800 come fossero le barzellette (mostrando esplicitamente i riferimenti a Delitto e Castigo), i professori lo guardano storto...
Lui si sbatte (o ci prova, visto che l'alcol e la depressione lo hanno reso impotente) la professoressa di chimica stanca dal rapporto triste col marito poco presente, nel mentre la studentessa che si innamora di lui riesce a stringere un rapporto extrascolastico, che però si mantiene sempre rispettoso (o quasi).
Un giorno tutto cambia: professore e studentessa seduti al bar sentono una signora che parla dei suoi problemi con l'affidamento dei figli dovuti a un giudice disonesto...

SPOILER FINALE
Chi ha letto Delitto e Castigo inizia a trarre le sue conclusioni ripensando alla vecchia avida e alla fine che ha fatto, Woody Allen non tradisce da subito, fa esaltare il suo protagonista all'idea dell'omicidio, gli fa organizzare minuziosamente il suo piano, fa compiere il delitto, lo fa compiacere, ma lascia già trapelare che la conclusione non sarà quella del libro.
Il protagonista commette molti errori: si fa sgamare da una studentessa mentre ruba il veleno con cui ucciderà il giudice, si lascia scappare qualche parola di troppo con la studentessa volendo dimostrare la sua bravura e sputtana particolari che ancora non sono usciti sui giornali, si bulla con la professoressa che però si è accorta che le sono "casualmente" sparite le chiavi del laboratorio...
Nel mentre si sente ringalluzzito dal delitto commesso e così lascia la professoressa e si mette con la ragazzina, rivive una seconda giovinezza, finché...
Finché la gente non si parla e la ragazzina mette insieme i pezzi del puzzle capendo tutto.
Lui ammette il delitto, ma non vuole costituirsi, si vede costretto a fare le valigie e se ne va...
Se non fosse che viene arrestato un altro sospetto e la ragazzina lo mette alle strette. Lui dice che vuole aspettare di vedere se il sospettato non viene liberato, lei invece gli dà un ultimatum dicendo che se non si costituisce subito lui lo sputtanerà lei (perché tanta fretta Woody? Dovevi rimanere nei 90 minuti di attenzione del pubblico?).
Così lui organizza la fuga con la professoressa e soprattutto il secondo delitto, uno tira l'altro come le ciliegie e le bugie, ma stavolta il fato gli è avverso (il fato? Dostoevskji?) e scivola su una torcia mentre sta spingendo la studentessa nella tromba dell'ascensore e finisce per uccidersi...
La studentessa ritorna col fidanzatino rincoglionito che era stato tradito da lei col professore, e vissero tutti felici e contenti.

Non era il finale che volevo io e che avrebbe dato Dostoevskij, almeno credo... Ma che si può pretendere da un film di 90 minuti per un pubblico generico contro il mattone da 2 tomi letto con l'occhio critico di chi conosce la filosofia quasi contemporanea di Nietzsche?

Hasta Siempre

The Boss

10.000 METRI IN 10 SETTIMANE - CORSO DI CORSA PER PRINCIPIANTI

Questa potrebbe essere la seconda puntata salutista dopo quella sulla dieta (che per dovere di cronaca procede e ha portato da 116 a 66 kg un uomo di 65 anni in un anno, senza prodotti ma con la sola forza di volontà e che ora sta seguendo a sua volta una ragazza di 35 anni che vuole rimettersi in forma).
La forza di volontà, appunto, è ciò che un corridore deve avere.
Così ad aprile ho deciso di iniziare questa avventura da corridore, ormai il calcio non fa più per me, l'età, il lavoro, la fidanzata... Meglio una bella corsetta per tenersi in forma.
Mi sono approcciato alla corsa grazie a un esperimento lanciato dal comune in cui lavoro dal titolo "da 0 a 10.000". Sembra una pazzia per chi non ha mai corso, ma degli amatori ti seguono "passo passo" per insegnarti a correre nel modo corretto (schiena dritta, piedi dritti, gambe che girano, stretching prima e dopo,... tutto nel sito linkato sotto) con la pazienza e la forza di chi ama questa disciplina e vuole far crescere questo amore anche negli altri.
Seguendo il metodo Albanesi (o similari) si parte da intervalli di camminata e corsa e si arriva a correre 10 km seguendo 10 livelli di avanzamento (seguite il link sopra per scoprire i livelli, non voglio togliere il merito all'inventore).
Io sinceramente ho saltato un po' di passaggi perché partivo da calciatore e qualche minuto di corsa nelle gambe lo avevo, ma la mia "cavia" (lo stesso della dieta) li ha seguiti pedissequamente e da giugno a oggi è riuscito da movimento zero (è un pensionato di 65 anni con vita sedentaria da buon lettore) a raggiungere i 10 km di corsa e domani faremo la nostra prima corsa da 10 km assieme.
Bisogna aver pazienza e forza di volontà, non aver fretta di raggiungere i risultati seguendo il metodo che consiglia appunto di guardare prima la resistenza in minuti e solo dopo essere arrivati all'ora di corsa continua di guardare i km percorsi.
Quando poi ti prende bene (un mese circa uscendo due volte a settimana) non vedrai l'ora di tornare a fare la tua corsetta! Inizierai a pensare da corridore, il primo sintomo è che non guardi più la velocità ma il ritmo (minuti per percorrere un km). Dopo 9 mesi faccio il 5.30 e tengo 11 km con dislivello di 270 metri, ovvio che un corridore serio ride a questi numeri ma lo faccio solo per la salute, non voglio esagerare, bisogna prendere le proprie misure cercando di avere fiato fino in fondo alla corsa e migliorando a piccoli passi.
Ci sono andato anche il 31 dicembre, perché ti aiuta a liberare la mente prima di giornate impegnative (consiglio di non usare le cuffie perché così puoi pensare e assaporare meglio il paesaggio o chiacchierare con qualcuno che incontri). Il mio capo mi racconta che va a messa per avere il silenzio attorno e riuscire a pensare a se stesso, io sono "allergico al fumo delle candele" e mi sono dato alla corsa.
Bisogna attrezzarsi adeguatamente: in estate pantaloncini, calzini di spugna e maglietta tecnica (nei negozi di sport li trovi con 10€) e in inverno pantaloni lunghi, maglietta termica, guantini, para orecchie e calzettoni rinforzati (30€ tutto sempre nei negozi di sport). Le scarpe sono un mondo a parte, meglio non risparmiare troppo, ma con 60€ si possono prendere delle buone scarpe con ammortizzatori adatte a fare 10 km (inutile spendere 200€ per scarpe da maratona quando non è il tuo obiettivo).
Con 10 km fatti in un'oretta (poi si migliora, ma secondo me è inutile scendere sotto i 50 minuti se lo scopo è la salute e non l'agonismo) ci si sente bene, si mantiene il fisico in forma e tonico senza rischiare infarti o incidenti. Ovvio che bisogna partire da una massa corporea adatta, prima si deve dimagrire e poi correre, non correre per dimagrire altrimenti si mettono troppo sotto sforzo le giunture e ci si fa più male che bene.
La storiella più "bella" che mi piace raccontare è quella di questo pensionato che durante una corsa è scivolato su un sasso e si è rialzato riprendendo a correre come se nulla fosse messo a confronto con lo stesso uomo che, nemmeno un anno fa, è rimasto bloccato per un mese sulla sua poltrona reclinabile da lettore incallito dopo aver spinto mezzora un amico in carrozzina.
Giusto per fare un altro esempio, oggi ho portato a correre un amico avvocato, che passa le giornate al pc e sui libri, e l'ho visto affaticato ma contento e mi ha chiesto di andare ancora (è uno sforzo tenersi a freno, ma lo si fa con piacere quando pensi che anche lui poi potrebbe iniziare qualcun altro allo sport e stare meglio tutti assieme).
Consiglio a tutti di provarci e chissà che non ci si trovi in qualche non competitiva o gruppo di cammino (sono spesso visti come una cosa per anziani, ma ti consentono di visitare luoghi storici e culturali a costo zero e fare due passi conoscendo gente interessante).

Hasta Siempre

The Boss